venerdì 13 luglio 2012

"SE MI LASCI NON VALE". La Fine di un Amore

Una delle esperienze più dolorose per l'essere umano è la Separazione definitiva da un suo simile che ama. L'unica consolazione resta la consapevolezza circa la caducità delle cose e quindi anche delle relazioni.
Cari Lettori del Blog, questo è  il tema che voglio affrontare oggi : La Fine di una Relazione sentimentale,  in cui uno dei due Partner, contro la volontà ed il desiderio dell'altro, decide di interrompere il rapporto sentimentale per fine dello stesso, perché ha un nuovo partner, per incompatibilità relazionale, ecc. 
Per nessuno o quasi, è possibile esimersi dal dolore che la fine di una relazione comporta, un dolore che lacera, che graffia l'anima. 
La Fine di un Amore e quindi la separazione tra gli amanti è quello che noi Clinici chiamiamo "un Dolore narcisistico", che mette cioè  in discussione, la propria Autostima e la propria Identità.
Il dolore provato nella Fine di un Amore è simile ad un vero e proprio Lutto, in cui regna il tema della morte, ossia quella che Caruso chiama, "l'esperienza della morte nella coscienza dell'altro", più semplicemente, all'improvviso il soggetto si accorge di non esistere più nei pensieri e nella mente del partner. Si tratta di una separazione fisica e psicologica.
Questo dolore non risparmia nessuno dei due sessi. Ed ecco allora che sopraggiungono sentimenti ed emozioni quali la Disperazione, la Protesta,  la Rabbia, l'Aggressività, la Sofferenza, e molti meccanismi di difesa che la persona mette in atto per preservarsi dal dolore dilaniante, sino a vere e proprie derive psicopatologiche come Ansia, Panico, Depressione. 
Solitamente il primo tentativo del partner che subisce la decisione, è il tentativo di Ricongiungimento, sperimentato in molti modi: telefonate, regali, idee di cambiamento, promesse, perdono corteggiamento, sino a manifestazioni di odio e rabbia, tutto pur di evitare il Distacco.
Qualsiasi tentativo è valido, purché serva a mantenere un minimo Contatto e una Comunicazione con l'altro. 
Le domande che il partner abbandonato si pone, lo gettano in uno stato di totale incredulità circa l'accaduto, anche nelle situazioni in cui nella relazione vi erano da tempo delle chiare ed evidenti difficoltà: "Come mai è accaduto", "Perché proprio a noi", "Ci amavamo tanto, non è possibile", "Non posso crederci, litigavamo ogni tanto, ma andava tutto bene". E' così che, si iniziano a passare  in rassegna tutte le possibili cause, mettendo sotto la lente del microscopio, il rapporto.
Nello sgomento e nell'incredulità si fa avanti un sentimento di disperazione dato da questa "Catastrofe dell'Io", in cui due persone dapprima unite in una Diade fusionale, si separano trovandosi prive di una propria Identità.
E' il caso di quelle coppie che hanno vissuto un Rapporto simbiotico in cui l'Autonomia e gli spazi vitali reciproci non venivano rispettati, la classica coppia che "Pensa, agisce e vive sempre e solo in 2".
Tra i primi meccanismi di difesa messi in atto dall'abbandonato nei confronti dell'abbandonante, qualora i tentativi di ricongiungimento non abbiamo sortito effetto, vi è l'Aggressività, manifestata attraverso la svalutazione delle caratteristiche del partner al quale   "si è dato tanto e dal quale non si è ricevuto niente"; successivamente viene messo in atto un atteggiamento di Indifferenza, ed infine quella che noi Esperti chiamiamo "Fuga in avanti", ovvero l'esasperazione del divertimento per far fronte ad un "Io", alquanto mortificato. 
La funzione principale di questi meccanismi di difesa è Fronteggiare l'ambivalenza emotiva nei confronti dell'oggetto amato perduto(il partner), al tempo stesso fonte d'Amore (Eros) - Vita e di Dolore - Morte (Thanatos). 
La separazione iniziale getta in uno stato di "alienazione", uno stato di "limbo".
Per far sì che una separazione avvenga, e quindi il lutto venga così elaborato, è necessario che l'immagine idealizzata presente nella Coscienza venga eliminata (separazione psicologica), in parole semplici, si smetta di pensare all'altro come unica e sola fonte di piacere per se stessi e che almeno inizialmente, si smettano di avere contatti con il vecchio partner, per evitare di alimentare ulteriori illusioni. 
Quando ciò avviene, è possibile investire su altro, mobilitando tutte le proprie risorse, e ricominciare a "Vivere".
La fine di un amore attiva in ognuno, notevoli sentimenti ma anche dubbi e timori: il senso di riuscita, la sensazione di fallimento, il timore di non piacere, ecc, che portano il soggetto a commettere molti errori che non agevolano la ripresa di una vita serena e appagante. Spesso, e la Pratica clinica lo dimostra, il Soggetto vive imprigionato in un tourbillon di modalità di pensiero e comportamento simil  - ossessivo, rimurginazioni, e "impotenza appresa " che di fatto, ostacolano una ripresa delle attività quotidiane.
Va ricordato inoltre, che ogni Relazione/Rapporto è l'interazione di due strutture di Personalità che interagiscono "incastrandosi", al fine di  "soddisfare" psicologicamente i rispettivi bisogni, quelle che noi Terapeuti definiamo, Collusioni (narcisistiche, orali, sadico anali, fallico edipica).
Solo con obiettività  e con il tempo, sarà possibile capire che, il più delle volte, la fine di una relazione è in realtà preannunciata da molti segnali "indicatori", e che uno dei due partner non ha (voluto?) preso in considerazione. 
Un Amore finito è sempre un grande Dolore, ma il primo passo per uscirne è la consapevolezza che l'altro non nutre più gli stessi sentimenti, che qualcosa è cambiato e che continuare a vivere nell'illusione di mantenere in vita la relazione, è un modo per prolungare solo la sofferenza. 
Al di là di quelle che possono essere le Cause della Fine di un Amore, che tratteremo in un nuovo Post, il soggetto può sperimentare una serie di Sintomi fisici e psicologici, tra cui: 
  • Diminuzione o aumento dell'appetito
  • Manifestazioni di Ansia
  • Depressione (senso di tristezza, crisi di pianto, perdita di interesse per le attività che prima piacevano, ecc)
  • Insonnia
  • Disturbi gastrointestinali, etc.
E' bene prestare attenzione alla Sintomatologia, che solitamente il "Dottor Tempo" guarisce da sé. 
In altri casi, si può far ricorso ad un Sostegno psicologico o alla Psicoterapia vera e propria, come nei casi di Dipendenza affettiva o di Depressione reattiva. 
In un numero minore di casi, la Fine di un amore può fungere da Fattore precipitante, in grado di slatentizzare un Disturbo psicologico, preesistente.
Le dinamiche dell'Amore sono tante, forse infinite, così come le forme d'Amore e le sue manifestazioni. Ci sono storie che iniziano e altre che finiscono, storie che durano nel tempo ed altre che, seppur finite, non finiscono mai. Ci si trova, ci si perde, ci si ritrova per poi perdersi nuovamente oppure no. E' anche questo uno dei segreti che la Vita custodisce.

«La fine  dell' amore porta con sé un aumento della rabbia e dell'aggressività dirette ora contro l'amante che li ha abbandonati, ora contro il Sé. Si ha l'impressione che in precedenza l'odio fosse trattenuto dall'amore, ma che ora le chiuse dell'odio e della depressione minaccino di schiacciare la persona colpita dal lutto». Martin S. Bergmann "Anatomia dell' amore" (Einaudi, Torino, 1992)


a cura di Dott.ssa Carriero

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