mercoledì 26 febbraio 2014

LE FRASI DA NON DIRE MAI AI BAMBINI



Il ruolo del Genitore, seppur costituisca una esperienza meravigliosa, non è per niente facile. Se crescere un Bambino comporta le sue difficoltà, ancor più lo è comunicare adeguatamente ed in modo appropriato. La comunicazione verbale, il dialogo, insieme alla comunicazione non verbale, ossia quella fatta di gesti e vicinanza, e linguaggio corporeo, rappresenta un canale di scambio molto forte. La potenza della parola ha anche delle conferme scientifiche. A questo proposito, ricordiamo il famoso esperimento delle due piante uguali sulle quali si esercitava l’impatto verbale. Una pianta veniva continuamente sgridata, l’altra al contrario – lodata con frasi positive. Nel primo caso, oltre alla fermata della crescita, si sono verificati dei cambiamenti nel sistema del DNA, alcuni cromosomi sono stati strappati. La seconda pianta, alla quale si dicevano parole con una carica emotiva positiva, si sviluppava in modo più veloce e benevole. La stessa cosa vale anche per le persone, soprattutto per i nostri figli in crescita che sono più vulnerabili degli adulti. I bambini, sin da piccolissimi, nutrono una fiducia incondizionata nei confronti delle figure genitoriali, e hanno difficoltà nel credere che  tali figure significative (genitori) possano sbagliare o dire cose negative e che in fondo non pensano. È più facile che un Bambino si auto attribuisca la ragione e le cause di un rimprovero, a volte inadeguato, o di una osservazione, magari fatta in un momento di stress dell’Adulto, o più semplicemente con leggerezza, e che quindi si senta, in qualche modo, responsabile. I bambini percepiscono e comprendono le parole dei genitori alla lettera e costruiscono la propria immagine attraverso l’esperienza di feedback dell’altro, ancor più se questo feedback proviene dalle figure di riferimento come Mamma e Papà. Sono frasi che volano velocemente e spesso diventano comuni nell’uso familiare. Attraverso piccoli accorgimenti ed una maggiore consapevolezza sarà possibile “correggere” questi aspetti e sostituire queste frasi con altre più “costruttive”. Vediamone alcune insieme:

Tutti i “non sei capace” -  questa è forse tra le frasi a maggior rischio, perché correla direttamente con l’Autostima. Questo non significa che tutti i genitori che, almeno una volta, hanno utilizzato questa espressione perché magari arrabbiati, avranno necessariamente figli con scarsa Autostima, ma di sicuro riproporla con continuità e frequenza, rischia di generare insicurezza, scarsa fiducia nelle proprie potenzialità, convinzione di essere incapace, inadeguato e non all’altezza e per questo non accettato e poco amato.
Tutti i “sei cosi” seguiti da una serie di aggettivi: sciocco, stupido, svogliato, distratto – Questo è l’errore dell”etichettamento”. Inizialmente il Bambino costruisce l’immagine di sé attraverso “gli occhi dei genitori”. Pensa di essere bravo, sì, perché riesce in un compito, ma anche perché, qualcuno glielo fa notare o lo gratifica per questo (genitore, insegnante, allenatore, ecc.). I bambini sono in continua evoluzione e noi non sappiamo come sono, ne possiamo racchiudere ed identificare l’intero mondo interiore del Bambino attraverso una Etichetta o un aggettivo.
“non si piange” Spesso, sin da Bambini ci viene insegnato che se ci si fa male, non si deve, piangere, se si è tristi non si deve piangere, se si ha paura non si deve piangere, etc. La parola d’ordine è: NON PIANGERE MAI.  L’espressione delle emozioni è un evento naturale nella vita dell’Essere umano. La negata manifestazione di una EMOZIONE (Paura, Tristezza, Gioia, Disgusto, Rabbia), farà sentire il bambino non compreso ed inadeguato, proprio per la sua difficoltà a “trattenere” le sue emozioni. Con ogni emozione comunichiamo al mondo, e i bambini come gli adulti, si aspettano di essere compresi, sostenuti e non sbeffeggiati e rimproverati. Emozioni soffocate possono portare a sviluppare reazioni psicosomatiche e/o sentimenti e comportamenti di ribellione e introversione
“devi capire che..” – Alzi la mano chi, almeno una volta, non ha iniziato il suo discorso con questa espressione, magari proprio nel bel mezzo di un capriccio del proprio Bambino, seguita da una lunga serie di spiegazioni circa le ragioni di una determinata cosa. Cari genitori, vi chiedo, è servito? Utilizzare questa frase, nel bel mezzo di un capriccio, è la scelta meno strategica che possiate operare. I bambini, soprattutto se intensamente agitati, presentano scarso livello attentivo. È meglio, in questo caso, in un primo momento,  utilizzare un linguaggio più breve, cercare il contatto oculare e soprattutto optare per azioni più dirette a correggere il comportamento.
“che voto hai preso, e gli altri? Chi è il più bravo della classe” – operare costanti confronti con gli altri rischia di far sentire inadeguato e meno capace il Bambino. Concentriamoci sui risultati e sui successi del nostro Bambino, imparando ad apprezzarne le Potenzialità che non sono necessariamente collegate al raggiungimento di un Obiettivo. Il messaggio che rischia di passare è che si venga apprezzati solo se si ottiene successo e per ciò che si fa, piuttosto che per ciò che si è.
“se non la smetti, mamma e papà non ti vogliono più bene, se fai così fai piangere mamma/ papà” – Evitiamo di indurre il senso di colpa nei Bambini solo per ottenere da loro un Comportamento desiderato, es. fare i compiti, andare a letto, ecc.
“se fai il bravo ti compro il giocattolo” –  Vi svelo un segreto. Da Bambina non ho mai capito cosa intendessero gli adulti per “fai il bravo”, forse significava terminare i compiti? O andare a letto presto? O finire il pranzo? Non fare i capricci? Lavare le mani?. Ancora oggi non mi è chiaro, e posso assicurarvi, che non lo è per nessun Bambino.  Il concetto di  “ fare il bravo” non è definito e pertanto, FACILMENTE infrangibile dai Bambini. Inoltre, spesso i Genitori racchiudono in seddetta richiesta, non solo il rispetto di una regola comportamentale, ma di una serie di regole.
“Se non la smetti di piangere/ fare capricci ti faccio portare via” – Anche questa espressione rischia di generare inutili ansie, sino a vere e proprie Fobie e sintomi di ansia da separazione. Non esigiamo il rispetto delle regole attraverso la minaccia di una separazione.

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