giovedì 20 febbraio 2014

Bambini con Difficoltà scolastiche e Disturbi dell'Apprendimento. Breve Guida per Genitori ed Insegnanti



“Potrebbe Fare Di Più Ma Non Si Impegna”, “È Pigro”, “Quando Si Tratta Di Fare I Compiti È Svogliato”, “Deve Esercitarsi Di Più E Giocare Meno”, “Con I Compagni Va Tutto Bene, Ma Quando Gli Si Chiede Di Leggere Si Oppone”, “Non Vuole Fare I Compiti”, “Non Vuole Andare A Scuola, Ed È Spesso Disattento”, “Commette Molti Errori Ed È Spesso Distratto”, 

Queste, e molte altre, alcune delle “Frasi – Accusa” che spesso Genitori ed Insegnanti rivolgono ai Bambini. Fortunatamente, oggigiorno, si hanno maggiori conoscenze; ma non sempre è stato cosi.  
Stiamo parlando di Bambini con Difficoltà scolastiche e Disturbi specifici dell’Apprendimento (DSA).                 
I DSA coinvolgono direttamente Insegnanti e Scuola, Genitori, Bambini.
Non di rado, le percentuali di incidenza delle Difficoltà scolastiche legate ad Abilità specifiche all’ interno del gruppo classe, riportate dagli insegnanti, sono statisticamente superiori alla reale distribuzione del fenomeno. Questa sovrastima è data, per lo più, da una scarsa conoscenza dei DSA, dall’ inferenza arbitraria circa cause e ipotesi di cause, e dal ricorso al modello associazionistico dell’ apprendimento. 
Ma cerchiamo di capire in maniera semplice, cosa sono i DSA e come fare a capire se il nostro Bambino possa avere un Disturbo dell’Apprendimento piuttosto che una difficoltà legata ad altri fattori, in seguito all’ennesima segnalazione da parte degli Insegnanti. Cerchiamo di capire, inoltre,  dal punto di vista degli insegnanti come poter “individuare” un potenziale DSA in classe.

Innanzitutto, cosa sono i Disturbi specifici dell’Apprendimento(DSA)?                                                                                    
I DSA sono Disturbi funzionali, ossia che interessano una funzione, di natura neurobiologica e congenita e presenti sin dalla nascita e non acquisiti. Derivano da una specifica struttura neuropsicologica del soggetto ed interessa SOLO aree specifiche dell’Apprendimento quali la Lettura, la Scrittura, il Calcolo, senza compromettere l’ Intelligenza generale. Questo significa che un bambino con Difficoltà specifiche di Apprendimento non è ritardato ne, tantomeno, meno intelligente bensì presenta alcune problematicità nel momento in cui deve leggere, scrivere o fare calcoli.
Queste difficoltà possono presentarsi singolarmente, come noi esperti definiamo mono funzionali, oppure combinati, multifunzionali.                                                                                    
Che i DSA abbiano una base genetica non è, oramai più, un mistero. E’ difatti dimostrato che, è più frequente la trasmissione familiare del Disturbo. I DSA non indicano, inoltre, svantaggio culturale ed economico, non sono legati alla disabilità psichica, persistono nel tempo, e permettono attraverso le opportune strategie didattiche compensative, di giungere agli obiettivi scolastici previsti.
  
Quali Sono I DSA?

I DSA Sono:
Dislessia – Disturbo di Lettura
Disortografia – Disturbo di Scrittura
Disgrafia – Disturbo di Scrittura
Discalculia  - Disturbo di Calcolo

Nella Dislessia Evolutiva (differente dalla dislessia acquisita, che è una particolare forma conseguente ad una danno cerebrale e ad una lesione), il bambino mostra difficoltà ad apprendere il codice scritto e quindi operare la lettura “decifrativa”, ossia viene meno la sua capacità di far corrispondere automaticamente i segni ai suoni. Questo comporta deficit nella velocità di lettura (fluenza)  e nella accuratezza. I bambini, difatti, si mostrano lenti nel leggere, commettono molti errori, hanno una lettura stentata, si affaticano molto.
La Disgrafia ovvero il  Disturbo di scrittura comporta un deficit nella realizzazione grafo – motoria della scrittura; la scrittura apparirà così poco chiara, irregolare nella forma e dimensione, disordinata e poco comprensibile. Questo disturbo riguarda unicamente la grafia e non le regole orto – sintattiche
La Disortografia  o disturbo di scrittura che riguarda la competenza ortografica ovvero tutte quelle abilità che consentono di trasformare il suono nel segno scritto e o nel recuperare le forme ortografiche delle parole (come si scrivono),comporta la presenza di numerosi errori e omissioni nella scrittura di parole, sia sotto dettatura che in autonomia.
La Discalculia invece è un disturbo che interessa il Calcolo, nello specifico interessa la cognizione numerica, ossia la difficoltà nella concezione della quantità e degli aspetti procedurali ovvero quelli legati allo svolgimento delle operazioni matematiche.

Come si manifestano e quali sintomi presentano?
Va precisato che i DSA non sono una Malattia. Questa confusione e ancor vaga conoscenza del disturbo genera spesso allarme e apprensione nei genitori. I DSA non sono causati da un agente patogeno specifico ma derivano da una particola organizzazione del substrato neuronale deputato alla Letto – Scrittura su base biologica ed innata, che costituisce un difetto funzionale o una anomalia funzionale.
È possibile però, nonostante  la diagnosi posta in essere non prima del termine del 2 anno della primaria, al completamento degli apprendimenti, riconoscere dei segnali precoci, durante gli esercizi propedeutici nell’infanzia:
  • Ritardo nel Linguaggio
  • Confusione nelle parole che hanno una pronuncia simile
  • Difficoltà di espressione
  • Difficoltà ad identificare lettere
  • Difficoltà ad associare suoni a lettere
  • Difficoltà ad apprendere Rime e la Lateralità DX – SX, tenere Ritmo
  • Familiarità per DSA

NB. La presenza di alcune di queste difficoltà NON è INDICE PROGNOSTICO CERTO DI DSA
Molte mamme ed insegnanti infatti sono spesso allarmate dalla difficoltà nella distinzione DX- SX dei Bambini nella Scuola dell’Infanzia.

Cosa fare se come Insegnante si ha il sospetto di DSA in classe?

Se si ha il sospetto che in classe ci sia un alunno con potenziale DSA è necessario, dapprima attivare forme di recupero didattico mirato. Qualora la didattica applicata non sia sufficiente ad eliminare le difficoltà, le quali persistono, allora vi è la  segnalazione alla Famiglia e l’invio ad uno Specialista.



Cosa fare come Genitore se la Scuola mi segnale le difficoltà del mio Bambino?
Innanzitutto non allarmarsi. Il fatto che la Scuola segnali alcune difficoltà del Bambino, questo non significa necessariamente che si tratti di un DSA. Le statistiche, infatti, riportano percentuali alte di Falsi positivi. Sarà la successiva verifica, attraverso protocolli standardizzati e riconosciuti ed eseguiti da Specialisti a porre Diagnosi. È fondamentale non creare allarmismi che possono far sentire il Bambino come portatore di Diversità o Malattia, perché non è così. Questo clima di tensione e preoccupazione, inoltre, tende ad incrinare una situazione già compromessa dai precedenti richiami rivolti al Bambino dall’ Insegnante circa il suo presunto scarso impegno e dai Genitori divisi tra atteggiamenti severi e punitivi, la costrizione nelle attività didattiche ed il riconoscimento di una difficoltà. 


 


Cosa fare in seguito alla diagnosi di DSA?
Il fatto che i DSA abbiamo una componete biologica non significa che le conseguenze funzionali siano immodificabili. E’ necessario che ognuno faccia la sua parte, scuola, famiglia, specialista e servizi. In ambito scolastico l’insegnante dovrà attivare lavori di tipo individualizzato e non collettivo, che facilitino gli apprendimenti ed il raggiungimento degli obiettivi. Il Programma didattico deve essere Personalizzato, cioè adattato alle caratteristiche specifiche. Il compito della Famiglia è rinforzare i successi del Bambino eliminando ogni atteggiamento che possa far sentire il Bambino diverso o meno capace degli altri. Specialisti e Servizi si impegnano a verificare periodicamente lo status, l’andamento e il proseguimento, laddove necessario, dei percorsi Riabilitativi o di Potenziamento.

A chi rivolgersi in caso di DSA?
Per fare diagnosi di DSA è necessario valutare il Bambino mediante Protocolli di valutazione standardizzati, validi e riconosciuti, come riportato dalle Linee Guida Nazionali L.170/2010.
Suddetta Legge prevede che sono valide le Diagnosi effettuate secondo i criteri diagnostici ICD 10 e relativi Codici, rilasciate da Asl o Enti accreditati.
A tal proposito la Regione Puglia, riconosciuta la carenza e la difficoltà dei servizi di rispondere alla Domanda,  in una circolare “Norme provvisorie” riporta:
Per meglio venire incontro alle esigenze ed alle eventuali difficoltà incontrate sia dagli utenti destinatari della legge n. 170/2010, che dai propri familiari, nel suddetto accordo viene riportato testualmente, al comma 3, art. 2 “Nelle more del completamento, da parte delle Regioni, delle procedure di accreditamento di ulteriori soggetti privati o di percorsi diagnostici, le Regioni individuano norme transitorie per ovviare carenze o ritardi dei Servizi Pubblici o accreditati dal S.S.N., al fine di consentire agli alunni e studenti con DSA di usufruire delle misure previste dalla legge n. 170/2010. La presente nota, in ossequio a quanto sopra menzionato, intende supportare e facilitare il contenuto operativo dell’accordo medesimo, proprio nel venire incontro alla maggiore difficoltà attualmente riscontrata dalle famiglie della Regione Puglia, riguardo l’empasse da loro vissuto circa le liste di attesa presso le strutture pubbliche o già accreditate, al momento in grado di rilasciare la certificazione adeguata, e per le quali, comunque è stato già disposto un opportuno potenziamento. Pertanto, in via transitoria, nelle more, sia del suddetto potenziamento riguardo le strutture (pubbliche e private), sia della definizione delle procedure di accreditamento di ulteriori soggetti privati, si ritiene debbano essere riconosciute valide le certificazioni presentate dalla famiglia e/o soggetti comunque legittimati alla tutela degli interessi degli studenti interessati, già rilasciate da strutture o soggetti privati. Tali certificazioni devono dimostrare, inequivocabilmente, il rispetto del protocollo diagnostico,esplicitato in forma analitica e funzionale, secondo le prescrizioni indicate al comma 1 dell’art. 3, dell’accordo del 25 luglio 2012, e per le finalità indicate al comma 2 e 3 del medesimo articolo.” 
* FONTE - Legge n. 170/2010 e Accordo tra governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano del 25 luglio 2012 su “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)”. Disposizioni transitorie per l’attuazione diffuse dalla Regione Puglia – Assessorato alle Politiche della Salute (prot. n. A00 152/0000353 del 9.01.2013).

Questo non significa che chiunque possa fare diagnosi di DSA, ma che gli Specialisti da individuare debbano rispondere a precisi requisiti stabiliti dalle Direttive (essere esperti in DSA) ed utilizzare Protocolli diagnostici valutati e scientifici.

Quali sono i principali trattamenti?
Tra i trattamenti abbiamo i training di Potenziamento e i training di Riabilitazione. I trattamenti sono azioni dirette ad aumentare efficienza di un processo alterato e/o deficitario. Le sua caratteristiche sono: la specificità e le metodologie utilizzate. I percorsi sono erogati dalle Asl, ma l’aumentata richiesta e la carenza di Servizi fa si che non sempre la domanda sia del tutto soddisfatta. È possibile infatti che possa essere garantito ad es. un servizio di Logoterapia ma non anche di riabilitazione e potenziamento degli apprendimenti e quindi di Psicologia scolastica e Psico - Pedagogia clinica. In tal senso, la strutturazione del Training resta nella discrezionalità delle Famiglie che possono scegliere il Professionista a cui rivolgersi. Gli esiti del trattamento, che richiedono una durata a medio termine, sono valutati attraverso il confronto tra obiettivi raggiunti e status di partenza e non tra Bambini con DSA e la Classe, come spesso avviene. Un Buon training, in assenza di fattori inficianti, produce quasi sempre degli obiettivi positivi, ancor più se vi è, intorno al Bambino, un clima di Fiducia, sostegno, Serenità.




 Ritorneremo nei prossimi Post a parlare di DSA.

Nessun commento:

Posta un commento