L’ Attacco di
Panico è da considerarsi come un episodio di ansia intensa e terrore estremo
che può investire la persona, più o meno improvvisamente. Nel giro di pochi
minuti, il Panico si impadronisce della persona, lasciandola in preda al terrore,
immobile. Una serie di Sintomi si susseguono: il cuore batte forte, le mani
tremano, la gola si fa secca, un senso di costrizione al petto, la salivazione
si azzera, possono comparire sudorazione, vertigini, sintomi gastrointestinali.
A questi sintomi, si uniscono altre “sensazioni”: la paura di morire, di impazzire di perdere il controllo. L’ Attacco di
Panico esaurisce le energie del soggetto, lasciandolo svuotato, sfinito,
intrappolato dalla paura di un nuovo attacco. Spesso crediamo che il Panico sia giunto all’improvviso,
senza motivo, senza causa apparente. Ma, se facciamo attenzione, noteremo che i
giorni che precedono un attacco, se non anche i minuti, sono disseminati di
segnali ed indizi, che la routine quotidiana, o lo stress quotidiano, ci portano a
sottovalutare o a non considerare. Nei giorni che precedono un attacco di
Panico, il corpo può inviare diversi segnali che non vanno ignorati: si fa
strada una strana inquietudine, un senso di velata tristezza, il sonno non è
più ristoratore, cala la concentrazione, cresce l’insofferenza, etc. In questo
clima emotivo, il Panico prepara il suo terreno, per poi arrivare come uno
tzunami, che ci travolge e stravolge, sopraffacendoci. Questi momenti restano
impressi nella memoria, segnandone il ricordo, e calano il soggetto in una
sorta di stato di angoscia per la paura possibili attacchi di Panico futuri.
COSA CI DICE IL PANICO?
Dobbiamo imparare a considerare il PANICO COME RISORSA, invece che solo come un nemico da combattere. Il Panico viene a dirci che qualcosa nella nostra vita non va, che viviamo una vita compressa, assuefatta, costretta, in cui sono state chiuse tutte le vie d’uscita, bloccata l’energia. Il Panico ci comunica che è ora di cambiare
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