“S. È un
bimbo che da sempre, sin dalla scuola dell’ infanzia ha manifestato un
irrefrenabile bisogno di muoversi. Appare inquieto, cambia gioco spesso, si
stanca facilmente e le attività proposte perdono facilmente per lui attrattiva.
Anche la socializzazione con i compagnetti appare a volte difficoltosa. S. Non
rispetta le regole, è impulsivo, vuole fare di testa sua. Quando s. Utilizza i
giochi la sua attenzione è colpita da tutti quelli colorati, vorrebbe prenderli
tutti anche contemporaneamente,ma poco dopo questi smettono di avere interesse
per lui e s. Ne cerca degli altri. La sua gestione da parte delle insegnanti
appare complicata, ancor più perché si tratta di classi numerose. S. Non ascolta ne rispetta le indicazioni
delle maestre,: le attività educative, la merenda, il momento dei giochi, la mensa, l’uscita
in cortile, sino andare al bagno, sono occasione per s. Di scatenarsi; corre, fa scherzi ai compagnetti, si alza
continuamente. L’attesa, inoltre, è per s. Sgradevole,in quanto vorrebbe tutto
e subito, come se avesse un bisogno incontrollabile. Questo comportamento mette
davvero alla prova la pazienza delle insegnanti e dei genitori, che spesso
esausti, lo rimproverano e lo puniscono. A breve s. Farà ingresso nella scuola
primaria e la situazione non sembra migliorare. I tempi di attenzione si
faranno più lunghi, i compiti didattici più complessi ed atricolati, le
attività più strutturate e meno libere. ..”
ADHD - ATTENTATION DEFICIT HYPERACTIVITY DISORDER |
Molte famiglie, prima o poi, si trovano
coinvolte nelle problematiche scolastiche dei propri figli. Ma alcuni bambini
mettono davvero alla prova le capacità e la pazienza di genitori ed insegnanti.
Cosa accade a questi bambini e perché si comportano così?
I bambini che presentano significative
difficoltà di attenzione, con o senza comportamenti e manifestazioni di
iperattività e/o impulsività, potrebbero configurarsi in un Disturbo detto ADHD
O DDAI (ATTENTATION DEFICIT HYPERACTIVITY DISORDER o Disturbo Da Deficit Di
Attenzione E Iperattivita’).
L’ ADHD è un disturbo che interessa l’area
comportamentale, cognitiva ed emotiva del bambino, con ripercussioni nell’area
scolastica e relazionale. Le prime manifestazioni appaiono evedenti già nella
scuola dell’Infanzia, ma è all’entrata nella scuola primaria che le
manifestazioni comportamentali si fanno notevolmente problematiche e
difficoltose. Le attività educative e didattiche si fanno, in questa fase, più
articolate, complesse e strutturate: eseguire esercizi, controllarne la
correttezza, pianificare, lavorare in gruppo, rispondere alle domande, restare
seduto al banco per tempi più lunghi, prestare attenzione alle spiegazioni e prendere
appunti, ecc.
Tutti questi compiti sono per un bambino con ADHD estremamente
difficoltose e problematiche. Il bambino non riesce a stare seduto al banco, è spesso distratto, si
alza frequentemente, disturba la Lezione e l'Insegnante, ed ogni occasione è buona e la causa è sempre attribuita
agli altri. Tenere in ordine la postazione, la cartella, i quaderni, è quasi
sempre impossibile. Le consegne vengono recepite in parte o non recepite, il
materiale didattico è spesso smarrito. I compagni sono disturbati, infastiditi
ed, in alcuni casi, aggrediti fisicamente. Anche lo svolgimento dei compiti a
casa non appare migliore, e sfinisce i genitori che si riversano in interi
pomeriggi, trascorsi nel disperato tentativo di portare a termine i compiti,
recuperare le consegne, invitare alla concentrazione.
Eppure, in alcune
attività ed alcuni compiti, questi bambini ottengono prestazioni buone ed
adeguate e questo disorienta ulteriormente sia gli insegnati che le famiglie,
che iniziano a sospettare che possa trattarsi di negligenza, scarso impegno,
disinteresse, problematiche educative e di insegnamento.
Le ripercussioni sul piano sociale e
relazione del Bambino sono piuttosto marcate. I continui richiami, i rimproveri,
le punizioni da un lato, l’esclusione e l’emarginazione da parte dei compagni e
la percezione della propria difficoltà dall’altro, creano intorno a lui un
clima di ostilità, frustrazione, disistima che amplificano le manifestazioni
comportamentali, emotive, cognitive.
Essendo l' ADHD un disturbo, può essere
diagnosticato attraverso accurate valutazioni che coinvolgono, il Bambino stesso, i
Genitori ed anche gli Insegnanti.
L’ Obiettivo del fare Diagnosi è quello,
sì, di avere una maggiore chiarezza circa il fenomeno, ma soprattutto garantire
il Benessere del bambino che va messo nelle condizioni di affrontare la sua
problematica (la difficoltà di autocontrollo, la scarsa inibizione, la scarsa attenzione) ed esprimere le potenzialità al meglio, partendo dalla constatazione delle capacità che vanno adattate al profilo, ma vanno anche
riconosciute, valorizzate e potenziate.
Se anche voi, in qualità di Insegnanti e
Genitori vi siete ritrovati in queste descrizioni, vi invito a Seguire, nei
prossimi giorni, il Post dedicato: “ADHD:
COSA FARE “
La presa in carico dei Bambini consente loro di avere la possibilità di stare bene nel contesto in cui sono inseriti ed acquisire le strategie necessarie a fronteggiare le difficoltà. Gli interventi sono volti allo sviluppo delle competenze neuropsicologiche, metacognitive, legate agli apprendimenti e ai comportamenti, al fine di migliorare: l'immagine di sè, la percezione del contesto Scuola, le relazioni con gli altri, lo stile attributivo dei fallimenti e dei successi.
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