mercoledì 25 giugno 2014

Il mio Bambino legge male: PERCHE'?



Si chiama Dislessia Evolutiva  ed è un Disturbo specifico della Lettura. 

Rientra all’interno dei DSA ovvero i Disturbi specifici dell’Apprendimento. 
La lettura è una abilità che i bambini acquisiscono e che consente la decodifica delle parole scritte, ed è funzionale alla comprensione.
La Dislessia ostacola questa capacità di rendere automatica la corrispondenza Segno – Suono ed è caratterizzata da Deficit nella Velocità, ossia la Lettura è LENTA e STENTATA, e nella Accuratezza, ossia la Lettura contiene svariati ERRORI.
Il Bambino dislessico legge e scrive come tutti gli altri bambini, ma lo fa in modo non automatico, con un notevole dispendio ed impiego di energie e risorse attentive. Per alcuni bambini infatti, il processo di acquisizione della Lettura avviene in tempi relativamente brevi e spontaneamente, per gli altri questo invece appare lungo e difficoltoso. 
Dobbiamo precisare che la Dislessia:

  • ·         non è una malattia

  • ·         non implica deficit di Intelligenza Generale (QI nella norma e bambini Normodotati)

  • ·         non è causata da disturbi psichici e/o emotivi

  • ·         non è causata da situazioni di svantaggio socio - culturale

  • ·         non è causata da deficit di natura Neurologica e sensoriale

  • ·         non è causata da scarso impegno o dal metodo di insegnamento

  • ·         non si risolve aumentando la quantità di esercizio

·         Se non compresa, genera nel Bambino preoccupazione, frustrazione, ansia, disistima,  e reazioni comportamentali come scarso interesse, calo del rendimento scolastico, oppositività.
La dislessia è una anomalia neurobiologica congenita, ossia una particolare struttura del Sistema Nervoso centrale e dei suoi meccanismi di funzionamento che determina difficoltà nell’acquisizione di alcune abilità legate alla Lettura, è persistente nel tempo, ma consente al Bambino di ottenere adeguati risultati formativi, se viene adattato il modello di apprendimento alle sue capacità.

Per comprendere meglio quali sono le difficoltà che un Bamnino incontra, proviamo a leggere questo breve testo estratto:

quanti pi voi riexscomo a leggere bue staprevetesto:

“Tu, fnio adora, ber me, non sei ceh un razzigano ugulae a  cemintola ragaizzni. E noon ho pisongo dite. E nepupre tu hai bixogno dime. Io nonsono perte che unna vople uaugle a cetmonila vlpoi. Ma setumi appomestichi, noi arevmo bigosno  l'unno dellaltro.”


Le possibilità saranno state queste due:
1. abbiamo letto molto lentamente cercando di capire il testo;
2. abbiamo letto velocemente il brano commettendo molti errori.
In entrambi i casi lo sforzo impiegato nella lettura ha inficiato la  comprensione.
Come pensi che avresti reagito se fosse stato un testo  più lungo? E come ti sentiresti se avessi dovuto svolgere questo  esercizio davanti ad un gruppo di persone?
Questo è quello che accade ogni volta ad un Bambino con Dislessia Evolutiva, al quale viene spesso attribuito, e rimproverato, il fatto di non impegnarsi a sufficienza, di essere distratto e negligente.
Osserviamo inoltre, una differenza che vi è tra Lettori normodotati e Dislessici, in merito al numero delle Saccadi, ossia dei movimenti oculari effettuati durante la Lettura.
Osservare come il soggetto con Dislessia effettua un maggior numero di movimenti oculari, fissazioni anomale, irregolari, e lunghe.



 






È necessario porre Diagnosi nei tempi adeguati e comunque non prima del completamento del secondo anno della Scuola Primaria, per capire se si tratta di un Disturbo di Apprendimento o di un ritardo degli Appredimenti, legati ad altre cause,  al fine di evitare gli effetti dovuti ad una ritardata identificazione ed all’accumulo di lacune negli apprendimenti stessi. È possibile, inoltre, identificare alcuni “segni precoci”, che seppur non costituiscono diagnosi certa, possono contribuire ad una migliore attenzione dei processi formativi propedeutici. Posta diagnosi è opportuno predisporre il PDP e avviare gli adeguati Training di Potenziamento e/o Riabilitazione.




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