Si chiama Dislessia Evolutiva ed è un Disturbo specifico della Lettura.
Rientra
all’interno dei DSA ovvero i Disturbi specifici dell’Apprendimento.
La lettura
è una abilità che i bambini acquisiscono e che consente la decodifica delle
parole scritte, ed è funzionale alla comprensione.
La Dislessia
ostacola questa capacità di rendere automatica la corrispondenza Segno – Suono
ed è caratterizzata da Deficit nella Velocità, ossia la Lettura è LENTA e
STENTATA, e nella Accuratezza, ossia la Lettura contiene svariati ERRORI.
Il Bambino dislessico legge e scrive come
tutti gli altri bambini, ma lo fa in modo non automatico, con un notevole
dispendio ed impiego di energie e risorse attentive. Per alcuni bambini infatti,
il processo di acquisizione della Lettura avviene in tempi relativamente brevi
e spontaneamente, per gli altri questo invece appare lungo e difficoltoso.
Dobbiamo
precisare che la Dislessia:
- · non è una malattia
- · non implica deficit di Intelligenza Generale (QI nella norma e bambini Normodotati)
- · non è causata da disturbi psichici e/o emotivi
- · non è causata da situazioni di svantaggio socio - culturale
- · non è causata da deficit di natura Neurologica e sensoriale
- · non è causata da scarso impegno o dal metodo di insegnamento
- · non si risolve aumentando la quantità di esercizio
· Se non compresa, genera nel Bambino preoccupazione, frustrazione,
ansia, disistima, e reazioni comportamentali
come scarso interesse, calo del rendimento scolastico, oppositività.
La dislessia
è una anomalia neurobiologica congenita, ossia una particolare struttura del Sistema Nervoso centrale e dei suoi meccanismi di funzionamento che determina
difficoltà nell’acquisizione di alcune abilità legate alla Lettura, è
persistente nel tempo, ma consente al Bambino di ottenere adeguati risultati
formativi, se viene adattato il modello di apprendimento alle sue capacità.
Per
comprendere meglio quali sono le difficoltà che un Bamnino incontra, proviamo a
leggere questo breve testo estratto:
quanti pi voi riexscomo a leggere bue staprevetesto:
“Tu, fnio adora, ber me, non sei ceh un razzigano ugulae
a cemintola ragaizzni. E noon ho pisongo
dite. E nepupre tu hai bixogno dime. Io nonsono perte che unna vople uaugle a cetmonila
vlpoi. Ma setumi appomestichi, noi arevmo bigosno l'unno dellaltro.”
Le possibilità saranno state queste due:
1. abbiamo letto molto lentamente cercando di capire
il testo;
2. abbiamo letto velocemente il brano commettendo
molti errori.
In entrambi i casi lo sforzo impiegato nella lettura
ha inficiato la comprensione.
Come pensi
che avresti reagito se fosse stato un testo più lungo? E come ti sentiresti se avessi
dovuto svolgere questo esercizio davanti
ad un gruppo di persone?
Questo è quello che accade ogni volta ad un Bambino
con Dislessia Evolutiva, al quale viene spesso attribuito, e rimproverato, il
fatto di non impegnarsi a sufficienza, di essere distratto e negligente.
Osserviamo inoltre, una differenza che vi è tra
Lettori normodotati e Dislessici, in merito al numero delle Saccadi, ossia dei
movimenti oculari effettuati durante la Lettura.
Osservare come il soggetto con Dislessia effettua un
maggior numero di movimenti oculari, fissazioni anomale, irregolari, e lunghe.
È necessario porre Diagnosi nei tempi adeguati e
comunque non prima del completamento del secondo anno della Scuola Primaria, per capire se si tratta di un Disturbo di Apprendimento o di un ritardo degli Appredimenti, legati ad altre cause, al
fine di evitare gli effetti dovuti ad una ritardata identificazione ed all’accumulo
di lacune negli apprendimenti stessi. È possibile, inoltre, identificare alcuni “segni
precoci”, che seppur non costituiscono diagnosi certa, possono contribuire ad
una migliore attenzione dei processi formativi propedeutici. Posta diagnosi
è opportuno predisporre il PDP e avviare gli adeguati Training di Potenziamento
e/o Riabilitazione.
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