In occasione dell’ 8
maggio e della festa della Mamma, si intende, al di là delle consuete e giuste
celebrazioni, affrontare anche gli aspetti più oscuri, ma altrettanto degni di
nota del rapporto e del Legame tra Madre – Figlio. e del quale non si parla mai, forse per
retaggio culturale, per educazione, vergogna. Forse perché “non è per bene”. La fine di un Amore, la
rottura di un legame di amicizia, lo sfaldarsi di un rapporto di lavoro, possono
giungere improvvisamente, essere
traumatiche e a volte non concludersi mai definitivamente. Perché?
Le relazioni
sentimentali sane si sviluppano seguendo un percorso a tappe necessario, che
coinvolge elementi biologici e sociali. L’Amore, in questa prospettiva, è
inteso come Attaccamento ossia quella particolare relazione che lega la madre
al suo Bambino. Questo non significa che si ami il partner come si ami una madre, ma è certo però, che esistono delle somiglianze sostanziali,
tanto che il rapporto madre - bambino è
spesso usato per comprendere la complessità del Legame d’ amore tra adulti. Un
rapporto che non sempre segue le sane e funzionali tappe evolutive di distacco
e separazione. Queste separazioni mai avvenute si trascinano nel tempo sino a
non avvenire mai, con il risultato di compromettere le successive relazioni
affettive adulte sino alla rottura delle medesime.
L’incontro verterà sul legame Madre - figlio, sulla distruttività, la
costruzione, e la disfunzionalità di questi legami affettivi intensi, sulla
Psico (patologia) delle rotture affettive come conseguenza di una regressione
ai legami affettivi primari, ossia quello con le Madri. La fine di una
relazione di coppia, la difficoltà ad
“allontanarsi dal nido e spiccare il volo da solo” di un singolo, spesso
affondano le radici in un rapporto genitore – figlio ambivalente ed ambiguo, in
cui uno dei due o entrambi, non possono o non riescono a separarsi mai. Sempre
e per sempre.
Dr.ssa
Agata Evelina Carriero –
Psicoterapeuta/Sessuologo/
Psicologo giuridico
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