Oggi parleremo
dei Disturbi d’Ansia nell’Età Evolutiva, cercando con semplicità, senza
eccessivi tecnicismi, di fare chiarezza e fornire alcune risposte importanti circa
questa problematica.
Prima di parlare di Disturbi d’Ansia è bene
soffermarsi e fare delle distinzioni su
alcune definizioni, ossia Paura e Ansia.
La Paura costituisce una
risposta funzionale e naturale a
situazioni oggettivamente pericolose, in quanto genera l’allerta necessaria per
affrontare un pericolo. In tal senso, essa ha una funzione adattiva ovvero
stimola la vigilanza, l’attenzione e
l’impegno e tiene a distanza da
situazioni pericolose grazie all’attivazione
di reazioni fisiologiche di allarme. L’Ansia
invece, che in certa misura può essere normale (es. prima di un esame), è
una risposta immotivata ed eccessiva ad una situazione.
Erroneamente
si pensa che i Disturbi d’Ansia interessino solo l’Età adulta, ma non è propriamente
così. L’Ansia può interessare sia i Bambini che gli Adolescenti.
Nei bambini,
i Disturbi d’ansia si manifestano
attraverso sintomi fisico - somatici (gastrointestinali, mal di testa,
enuresi, nausea e vomito, agitazione, ecc), cognitivi (pensieri e idee) e comportamentali (fuga ed evitamento). Molte mamme
mi riportano, ad esempio, delle loro quotidiane lotte con il proprio bambino,
ogni mattina, prima di andare a scuola,
fatte di pianto, capricci, urla, sintomi gastrointestinali come nausea e
vomito, i quali sintomi peggiorano e
sono presenti durante la settimana, per poi scomparire nel weekend o durante le
vacanze.
Non solo. Spesso,
infatti, i bambini possono mostrare un eccessivo attaccamento o difficoltà ogni
qualvolta devono allontanarsi da casa, dal genitore o da una figura di
riferimento. Questo rifiuto, e difficoltà, può manifestarsi in vista di
una temporanea separazione, legata allo svolgimento
di attività ludiche per il bambino (es.
giocare con i compagnetti, andare al parco, andare a casa di un cuginetto,
dormire con altre figure parentali, praticare uno sport, ecc), nel momento di andare a dormire da solo nel proprio letto o nella propria stanzetta, nella costante preoccupazione di perdita ed
abbandono dei Genitori e nella ricerca di rassicurazioni, oppure
esprimersi attraverso un totale o selettivo rifiuto, sia spontaneo che su
richiesta, di parlare in alcune situazioni o contesti sociali. Ancora, il Bambino può manifestare, più o
meno apertamente, ed in differenti ambiti, un atteggiamento di opposizione a
regole e condotte educative, a volte anche attraverso un comportamento di tipo
provocatorio.
Per poter parlare di ansia è necessario che ricorrano le seguenti
condizioni: questa non deve essere generata da stimoli oggettivamente
pericolosi; deve generare comportamenti disadattavi; non deve essere originata
da paure tipiche e frequenti nei bambini; deve essere osservabile anche se non esplicitamente verbalizzata
dal bambino.
Tutte quelle
che abbiamo qui sopra elencato, sono manifestazioni di Ansia espresse nell’Età
evolutiva. Tra i Disturbi d’ansia in Età evolutiva infatti troviamo:
• Disturbo
D’ansia E Separazione
• Fobia
Scolare
• Mutismo
Selettivo
• Fobia
Sociale
• Disturbo
Ossessivo-Compulsivo
• Disturbo Da
Stress Post Traumatico
Ognuno di
questi Disturbi presenta una sua espressione tipica che sarà approfondita nei
prossimi Post. Affinché si possa
supporre un possibile Disturbo d’ansia ed una difficoltà nel Bambino, è
necessario che le manifestazioni cognitive, comportamentali e/o somatiche siano
presenti da almeno 2 settimane, per la
maggioranza dei giorni, e per alcuni mesi; siano frequenti, e compromettano il
funzionamento quotidiano e in diversi contesti (scolastico, sociale, familiare).
Intervenire e trattare i Disturbi d’ Ansia nel’Età evolutiva si può, e richiede
la collaborazione della Famiglia e spesso dell’Istituzione Scolastica, oltre che l'intervento di un Esperto, nell’aiutare
il Bambino a vivere il più serenamente possibile e sperimentate situazioni di
autoefficacia e successo. Inoltre, le manifestazioni ansiose possono
interessare anche Bambini molto più piccoli e quindi in fascia Prescolare. E’
indispensabile riconoscere queste situazioni al fine di evitare che crescendo
il Bambino generalizzi gli apprendimenti, gettando le basi per sviluppare in
futuro, da adulto, un vero e proprio Disturbo cronico ed invalidante.
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