Disturbi Alimentari,Ansia,Panico,Depressione, Disf.Sessuali, Balbuzie - Psicopatologia del'Apprendimento - Psicologia Giuridica e Forense
lunedì 24 novembre 2014
mercoledì 12 novembre 2014
ADOLESCENTI E .. SEXTING
Sempre più Adolescenti lo fanno. e nondimeno preadolescenti e Bambini.
Complici i Social e le App di instant messagging, e il possesso di un Cellulare. Così ragazzini dai 9 anni in su, si addentrano alla scoperta del Sesso e dei suoi "tabù". Ci si scambia foto osè, a volte ai limiti del decoro, si fanno proposte, ci si scambia audio, tra due o in un Gruppo. Quando? Ogni occasione è buona: nel pomeriggio, dopo i compiti, durante la Ricreazione.
Genitori e Docenti in preda all' imbarazzo..
Complici i Social e le App di instant messagging, e il possesso di un Cellulare. Così ragazzini dai 9 anni in su, si addentrano alla scoperta del Sesso e dei suoi "tabù". Ci si scambia foto osè, a volte ai limiti del decoro, si fanno proposte, ci si scambia audio, tra due o in un Gruppo. Quando? Ogni occasione è buona: nel pomeriggio, dopo i compiti, durante la Ricreazione.
Genitori e Docenti in preda all' imbarazzo..
Perchè accade tutto ciò? come Comportarsi di fronte a
comportamenti come questi? Perchè i nostri figli ed alunni fanno
Sexting?.. Parliamone..
martedì 23 settembre 2014
Difficoltà di Apprendimento e di Concentrazione? Difficoltà ad
organizzare i compiti a casa e lo studio? Le insegnanti ti esortano a
impegnarti di più? Commetti sempre gli stessi errori? la Lettura e la Scrittura sono un problema? Hai una diagnosi di DSA ma non sai a chi ne come effettuare il Training di Riabilitazione o Potenziamento? I servizi sul Territorio sono pochi e non effettuano le Riabilitazioni o i Potenziamenti dei DSA?
SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA E PSICOPEDAGOGIA CLINICA AMBULATORIALE
mercoledì 3 settembre 2014
lunedì 30 giugno 2014
ADHD.Cosa fare
Come in precedenza anticipato nel Post: http:, http://dottoressaevelinacarriero.blogspot.it/2014/06/vado-1000-storie-di-bambini-senza-freni.html, Oggi ritorniamo a parlare di ADHD: ADHD.Cosa fare?
Troverete in allegato al Post , materiale che
potrete scaricare e utilizzare sia a Scuola che a casa. Il materiale è
costituito da una Check List, ossia una Griglia di Osservazione da compilare e
valutare, che vi consentirà di ottenere una quadro di osservazione unitario dei
comportamenti problematici, che sia
Insegnanti che Genitori troveranno molto utile.
È bene precisare che la Check list è una
griglia di osservazione e NON costituisce pertanto Strumento di Valutazione e/o
Diagnosi, la quale va sempre affidata ad un Esperto ed effettuata con VALIDATI
Strumenti psicodiagnostici.
Nel primo post abbiamo definito l’ ADHD ed
abbiamo illustrato quelle che sono le manifestazioni “fenotipiche” più
frequenti, soprattutto nel contesto scolastico, ma anche a casa.
Un aspetto fondamentale, per comprendere se un
Bimbo può avere un potenziale disturbo da ADHD, è osservarlo nel contesto in cui
si manifestano i sintomi, i quali sintomi sono presenti in tutti i contesti di
vita: scuola, casa, gioco con i compagnetti, attività pomeridiane e extrascolastiche,
ecc. L’ ADHD si protrae anche in Adolescenza, seppure il numero di diagnosi in
questo periodo sia inferiore, in quanto l’irrequietezza motoria e l’iperattività,
frequente nei bambini della Scuola Primaria, hanno lasciato il posto ad una
irrequietezza “interiore”. Un importante elemento da tenere presente è che le
manifestazioni di iperattività/disattenzione devono avere una durata superiore
ai sei mesi: questo significa che se un Bimbo si mostra particolarmente attivo
per alcuni mesi, non necessariamente questo costituisce un indice di ADHD. Va comparata,
inoltre, la coerenza tra il comportamento e la fase evolutiva del bambino (età
- comportamento). L’ADHD può manifestarsi nella sua forma mista, con sintomi di
disattenzione e iperattività/impulsività oppure presentare sintomi predominanti
(es. sottotipo Disattenzione).
A questo punto, sia Insegnanti che Genitori,
avranno maggiore chiarezza ed informazioni circa il Disturbo. L’’ ADHD è
davvero un Disturbo molto articolato e complesso, che non è possibile esaurire
in solo post. Torneremo nei prossimi giorni, con nuovo materiale ed ulteriori
approfondimenti. Vi invito a SCARICARE gratuitamente il Material eo richiederlo all'indirizzo mail: studiosanpio@alice.it in formato .pdf
venerdì 27 giugno 2014
VADO A 1000: Storie di Bambini senza freni
“S. È un
bimbo che da sempre, sin dalla scuola dell’ infanzia ha manifestato un
irrefrenabile bisogno di muoversi. Appare inquieto, cambia gioco spesso, si
stanca facilmente e le attività proposte perdono facilmente per lui attrattiva.
Anche la socializzazione con i compagnetti appare a volte difficoltosa. S. Non
rispetta le regole, è impulsivo, vuole fare di testa sua. Quando s. Utilizza i
giochi la sua attenzione è colpita da tutti quelli colorati, vorrebbe prenderli
tutti anche contemporaneamente,ma poco dopo questi smettono di avere interesse
per lui e s. Ne cerca degli altri. La sua gestione da parte delle insegnanti
appare complicata, ancor più perché si tratta di classi numerose. S. Non ascolta ne rispetta le indicazioni
delle maestre,: le attività educative, la merenda, il momento dei giochi, la mensa, l’uscita
in cortile, sino andare al bagno, sono occasione per s. Di scatenarsi; corre, fa scherzi ai compagnetti, si alza
continuamente. L’attesa, inoltre, è per s. Sgradevole,in quanto vorrebbe tutto
e subito, come se avesse un bisogno incontrollabile. Questo comportamento mette
davvero alla prova la pazienza delle insegnanti e dei genitori, che spesso
esausti, lo rimproverano e lo puniscono. A breve s. Farà ingresso nella scuola
primaria e la situazione non sembra migliorare. I tempi di attenzione si
faranno più lunghi, i compiti didattici più complessi ed atricolati, le
attività più strutturate e meno libere. ..”
ADHD - ATTENTATION DEFICIT HYPERACTIVITY DISORDER |
Molte famiglie, prima o poi, si trovano
coinvolte nelle problematiche scolastiche dei propri figli. Ma alcuni bambini
mettono davvero alla prova le capacità e la pazienza di genitori ed insegnanti.
Cosa accade a questi bambini e perché si comportano così?
I bambini che presentano significative
difficoltà di attenzione, con o senza comportamenti e manifestazioni di
iperattività e/o impulsività, potrebbero configurarsi in un Disturbo detto ADHD
O DDAI (ATTENTATION DEFICIT HYPERACTIVITY DISORDER o Disturbo Da Deficit Di
Attenzione E Iperattivita’).
L’ ADHD è un disturbo che interessa l’area
comportamentale, cognitiva ed emotiva del bambino, con ripercussioni nell’area
scolastica e relazionale. Le prime manifestazioni appaiono evedenti già nella
scuola dell’Infanzia, ma è all’entrata nella scuola primaria che le
manifestazioni comportamentali si fanno notevolmente problematiche e
difficoltose. Le attività educative e didattiche si fanno, in questa fase, più
articolate, complesse e strutturate: eseguire esercizi, controllarne la
correttezza, pianificare, lavorare in gruppo, rispondere alle domande, restare
seduto al banco per tempi più lunghi, prestare attenzione alle spiegazioni e prendere
appunti, ecc.
Tutti questi compiti sono per un bambino con ADHD estremamente
difficoltose e problematiche. Il bambino non riesce a stare seduto al banco, è spesso distratto, si
alza frequentemente, disturba la Lezione e l'Insegnante, ed ogni occasione è buona e la causa è sempre attribuita
agli altri. Tenere in ordine la postazione, la cartella, i quaderni, è quasi
sempre impossibile. Le consegne vengono recepite in parte o non recepite, il
materiale didattico è spesso smarrito. I compagni sono disturbati, infastiditi
ed, in alcuni casi, aggrediti fisicamente. Anche lo svolgimento dei compiti a
casa non appare migliore, e sfinisce i genitori che si riversano in interi
pomeriggi, trascorsi nel disperato tentativo di portare a termine i compiti,
recuperare le consegne, invitare alla concentrazione.
Eppure, in alcune
attività ed alcuni compiti, questi bambini ottengono prestazioni buone ed
adeguate e questo disorienta ulteriormente sia gli insegnati che le famiglie,
che iniziano a sospettare che possa trattarsi di negligenza, scarso impegno,
disinteresse, problematiche educative e di insegnamento.
Le ripercussioni sul piano sociale e
relazione del Bambino sono piuttosto marcate. I continui richiami, i rimproveri,
le punizioni da un lato, l’esclusione e l’emarginazione da parte dei compagni e
la percezione della propria difficoltà dall’altro, creano intorno a lui un
clima di ostilità, frustrazione, disistima che amplificano le manifestazioni
comportamentali, emotive, cognitive.
Essendo l' ADHD un disturbo, può essere
diagnosticato attraverso accurate valutazioni che coinvolgono, il Bambino stesso, i
Genitori ed anche gli Insegnanti.
L’ Obiettivo del fare Diagnosi è quello,
sì, di avere una maggiore chiarezza circa il fenomeno, ma soprattutto garantire
il Benessere del bambino che va messo nelle condizioni di affrontare la sua
problematica (la difficoltà di autocontrollo, la scarsa inibizione, la scarsa attenzione) ed esprimere le potenzialità al meglio, partendo dalla constatazione delle capacità che vanno adattate al profilo, ma vanno anche
riconosciute, valorizzate e potenziate.
Se anche voi, in qualità di Insegnanti e
Genitori vi siete ritrovati in queste descrizioni, vi invito a Seguire, nei
prossimi giorni, il Post dedicato: “ADHD:
COSA FARE “
La presa in carico dei Bambini consente loro di avere la possibilità di stare bene nel contesto in cui sono inseriti ed acquisire le strategie necessarie a fronteggiare le difficoltà. Gli interventi sono volti allo sviluppo delle competenze neuropsicologiche, metacognitive, legate agli apprendimenti e ai comportamenti, al fine di migliorare: l'immagine di sè, la percezione del contesto Scuola, le relazioni con gli altri, lo stile attributivo dei fallimenti e dei successi.
mercoledì 25 giugno 2014
Il mio Bambino legge male: PERCHE'?
Si chiama Dislessia Evolutiva ed è un Disturbo specifico della Lettura.
Rientra
all’interno dei DSA ovvero i Disturbi specifici dell’Apprendimento.
La lettura
è una abilità che i bambini acquisiscono e che consente la decodifica delle
parole scritte, ed è funzionale alla comprensione.
La Dislessia
ostacola questa capacità di rendere automatica la corrispondenza Segno – Suono
ed è caratterizzata da Deficit nella Velocità, ossia la Lettura è LENTA e
STENTATA, e nella Accuratezza, ossia la Lettura contiene svariati ERRORI.
Il Bambino dislessico legge e scrive come
tutti gli altri bambini, ma lo fa in modo non automatico, con un notevole
dispendio ed impiego di energie e risorse attentive. Per alcuni bambini infatti,
il processo di acquisizione della Lettura avviene in tempi relativamente brevi
e spontaneamente, per gli altri questo invece appare lungo e difficoltoso.
Dobbiamo
precisare che la Dislessia:
- · non è una malattia
- · non implica deficit di Intelligenza Generale (QI nella norma e bambini Normodotati)
- · non è causata da disturbi psichici e/o emotivi
- · non è causata da situazioni di svantaggio socio - culturale
- · non è causata da deficit di natura Neurologica e sensoriale
- · non è causata da scarso impegno o dal metodo di insegnamento
- · non si risolve aumentando la quantità di esercizio
· Se non compresa, genera nel Bambino preoccupazione, frustrazione,
ansia, disistima, e reazioni comportamentali
come scarso interesse, calo del rendimento scolastico, oppositività.
La dislessia
è una anomalia neurobiologica congenita, ossia una particolare struttura del Sistema Nervoso centrale e dei suoi meccanismi di funzionamento che determina
difficoltà nell’acquisizione di alcune abilità legate alla Lettura, è
persistente nel tempo, ma consente al Bambino di ottenere adeguati risultati
formativi, se viene adattato il modello di apprendimento alle sue capacità.
Per
comprendere meglio quali sono le difficoltà che un Bamnino incontra, proviamo a
leggere questo breve testo estratto:
quanti pi voi riexscomo a leggere bue staprevetesto:
“Tu, fnio adora, ber me, non sei ceh un razzigano ugulae
a cemintola ragaizzni. E noon ho pisongo
dite. E nepupre tu hai bixogno dime. Io nonsono perte che unna vople uaugle a cetmonila
vlpoi. Ma setumi appomestichi, noi arevmo bigosno l'unno dellaltro.”
Le possibilità saranno state queste due:
1. abbiamo letto molto lentamente cercando di capire
il testo;
2. abbiamo letto velocemente il brano commettendo
molti errori.
In entrambi i casi lo sforzo impiegato nella lettura
ha inficiato la comprensione.
Come pensi
che avresti reagito se fosse stato un testo più lungo? E come ti sentiresti se avessi
dovuto svolgere questo esercizio davanti
ad un gruppo di persone?
Questo è quello che accade ogni volta ad un Bambino
con Dislessia Evolutiva, al quale viene spesso attribuito, e rimproverato, il
fatto di non impegnarsi a sufficienza, di essere distratto e negligente.
Osserviamo inoltre, una differenza che vi è tra
Lettori normodotati e Dislessici, in merito al numero delle Saccadi, ossia dei
movimenti oculari effettuati durante la Lettura.
Osservare come il soggetto con Dislessia effettua un
maggior numero di movimenti oculari, fissazioni anomale, irregolari, e lunghe.
È necessario porre Diagnosi nei tempi adeguati e
comunque non prima del completamento del secondo anno della Scuola Primaria, per capire se si tratta di un Disturbo di Apprendimento o di un ritardo degli Appredimenti, legati ad altre cause, al
fine di evitare gli effetti dovuti ad una ritardata identificazione ed all’accumulo
di lacune negli apprendimenti stessi. È possibile, inoltre, identificare alcuni “segni
precoci”, che seppur non costituiscono diagnosi certa, possono contribuire ad
una migliore attenzione dei processi formativi propedeutici. Posta diagnosi
è opportuno predisporre il PDP e avviare gli adeguati Training di Potenziamento
e/o Riabilitazione.
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